I combustibili fossili sono a oggi la principale fonte energetica sfruttata dall’umanità.
Fonti energetiche non rinnovabili, formatasi milioni di anni fa in seguito alla decomposizione di materia vivente nel sottosuolo.

Le condizioni di pressione e temperatura a cui sono stati sottoposti gli hanno conferito le caratteristiche attuali.
Nei combustibili fossili troviamo sempre alte percentuali di carbonio, l’energia che se ne ricava è nei loro legami chimici. Oltre al petrolio, i combustibili fossili possono presentarsi sotto altre forme come il carbone e il gas naturale, ma ci sono molti altri esempi composti di idrocarburi che si potrebbero fare, dai nomi meno altisonanti.
Nel cambiamento climatico che mette a rischio il nostro pianeta, i combustibili fossili svolgono un ruolo chiave.
Basti pensare che quasi 80% delle emissioni di anidride carbonica a livello globale derivano dall’utilizzo di questa energia non rinnovabile.
La combustione in particolare di petrolio e carbone genera sostanze inquinanti come anidride carbonica, monossido di carbonio, ossidi di azoto, biossido di zolfo, composti organici volatili e metalli pesanti che contribuiscono al surriscaldamento globale oltre che gravare sulla salute di tutti.
Oggi la via da percorrere è chiara ma non è semplice perseguirla. È necessario sfruttare sempre di più e sempre meglio le potenzialità di altri elementi naturali come l’acqua, l’aria la terra e il sole per produrre energia rinnovabile.